Wednesday 9 December 2009

Pane integrale alle noci

Questa ricetta per il pane è una compilation di varie ricette che mi ricordavo, un po' rivista... Sostanzialmente oltre agli ingredienti per il pane "normale" ho aggiunto la crusca e le noci nella quantità che mi è sembrata adatta, infatti è venuto molto buono e particolarmente morbido, nonostante sia integrale. Per essere il "pane perfetto", potrebbe forse avere la scorza un po' più croccante, ma dipende dai gusti...

Ingredienti:
500 g farina bianca
200 g farina integrale
50 g crusca
100 g noci sgusciate
25 g lievito di birra fresco
150 ml latte
200 ml acqua
olio extra vergine di oliva
cucchiaino di zucchero
sale
Servirà inoltre:
carta da forno
Sciogliere il lievito con un cucchiaino di zucchero in un cucchiaio di latte tiepido; lasciar riposare in un posto caldo finché non è cresciuto.

Setacciare la farina bianca, aggiungere la farina integrale e la crusca. Cominciare ad impastare aggiungendo l'acqua, il latte, il lievito e un po' di sale. Impastare bene per 5 min. circa. Alla fine incorporare 2-3 cucchiai d'olio e continuare a lavorare finché l'impasto non diventa omogeneo e morbido. A tal punto sistemarlo in una ciotola, coprire con un panno pulito e lasciar riposare finché non triplica il volume (ca. 1 ora).

Nel frattempo tagliare grossolanamente le noci e sbollentarle. Quando l'impasto è cresciuto, incorporare le noci e impastare altri 5-10 min. Formare due pagnotte, sistemarle nella taglia ricoperta di carta da forno e lasciar riposare per altri 20-30 min. Infornare a 180° per ca. 40 min.

Friday 4 December 2009

Dulce de leche

Quanto mi piacerebbe andare in America del Sud, in Brasile o in Argentina, ma anche in Perù... per il momento mi posso solo consolare con un dolce sudamericano :) E' da tanto tempo che avevo intenzione di fare questa crema... il dulce de leche è semplicissimo da fare, buonissimo e molto "versatile". Per dare un pizzico di atmosfera sudamericana ho trovato la ricetta in lingua originale... ;)
INGREDIENTES
4 litros de leche (de vaca)
1 kilogramo de azucar (blanca)
1/2 cucharadita de bicarbonato de sodio (da color y espesa el dulce)
Esencia de vainilla (poco)

Mi sembra tutto chiaro, no? :) Io ho diviso tutti gli ingredienti per 4 e quindi ho usato 1l di latte, 250g di zucchero, un pizzico di bicarbonato e mezza bacca di vaniglia tagliata a meta'.

Il procedimento è facilissimo, bisogna soltanto far cuocere tutto finché non raggiunge la consistenza di caramello. Lo svantaggio è che bisogna girare spesso, soprattutto all'inizio (e anche alla fine). Quando comincia a diventare più scuro, abbassare la fiamma e continuare la cottura per 1 ora ca. In totale il tempo di cottura è di 1-2 ore... questo è un altro svantaggio. Infatti la prossima volta ne farò di più e cercherò di conservarlo nei barattoli come la marmellata. Comunque alla fine in mezzo a tutte le difficoltà c'è un grande vantaggio: è buonissimo sul pane, sui biscotti e soprattutto da mangiare con il cucchiaino direttamente dal barattolo! :)

Wednesday 2 December 2009

Gelatina di vino rosso

Mi piacciono tanto i piatti agrodolci, ma soprattutto i formaggi con le marmellate, con il miele (ancora meglio se con le spezie o p.es. al tartufo) e con le gelatine... Da quando le ho assaggiate a Trevignano, le gelatine di vino non possono mai mancare nella mia dispensa :) La prima che ho fatto era di vino bianco con rosmarino... ha avuto un grandissimo successo e infatti non appena trovo un "attimino" la rifarò. Questa qui è un'altra versione - di vino rosso.

Ingredienti:
500 ml di vino rosso (io ho usato Merlot)
1 kg di mele verdi
2 mele rosse
4 chiodi di garofano
1 kg di zucchero
1 cucchiaio di succo di limone 
Lavare e asciugare bene le mele, tagliarle in otto senza sbuciarle. Mettere le mele (con torsolo e semi), i chiodi di garofano e 1 litro d'acqua in una pentola capiente. Far bollire, poi cuocere per 40 min.. Filtrare il composto in un colabrodo a maglia fitta per tutta la notte. Non strizzare la frutta, altrimenti la gelatina diventera' opaca. Il giorno dopo far bollire il succo filtrato con il vino e il succo di limone, aggiungerci lo zucchero e far cuocere per 40 min. ca. Testare la densita' mettendo un po' di gelatina nel piatto freddo (tenuto per un po' nel freezer). Se passando il dito sulla superficie della gelatina,  ci si forma una pellicola, significa che e' gia' abbastanza densa. Versare la gelatina nei vasetti sterilizzati nell'acqua bollente e asciutti, chiuderli bene e capovolgerli per 15 min. Poi rovesciarli e far raffreddare. Conservare in un luogo buio e asciutto anche per 12 mesi. 

Zuppa crema di zucca

Nonostante si stia avvicinando il Natale e siamo già quasi nell'inverno, io mi soffermo ancora sulle ricette autunnali. Questa volta è toccato alla zucca... :)

Ingredienti per 4 persone:
600g di zucca
1 cipolla
un rametto di sedano
2 patate
1 carota
qualche rametto di prezzemolo
1 dado
semi di zucca per decorare
sale, pepe
50 g di formaggini (tipo mio) o panna
crostini (facoltativo)
Far stufare la cipolla tritata con un cucchiaio d'olio; tagliare la zucca in modo grossolano, tagliare la carota a rondelle, le patate a dadi. Mettere tutte le verdure nella pentola e coprire d'acqua. Aggiungere il sedano (senza tagliarlo a pezzi), qualche rametto di prezzemolo e il dado. Far bollire tutto, finché le verdure non si saranno ammorbidite. Togliere il sedano e il prezzemolo e frullare la zuppa con il minipimer. Aggiungere i formaggini (o la panna) e regolare di sale e pepe. Servire decorato di semi di zucca o con i crostini. In questo modo si possono preparare tante buonissime zuppe creme di diverse verdure p.es. broccoli, asparagi, cavolfiore ecc.

Wednesday 25 November 2009

Il Piernik veloce

Il piernik è un dolce tipico natalizio che come sapore assomiglia un po' ai mostaccioli. E' ottimo sia come dessert che a colazione. Questo non è un piernik tradizionale, ma una versione veloce e più facile. Ho trovato questa ricetta in un mio vecchio quaderno e non mi ricordo come l'ho avuta, ma è veramente buonissima... Il dolce viene morbido, molto soffice come pandoro e ha un sapore un po' speziato di cannella, chiodi di garofano e miele... 

A proposito delle spezie, in Polonia si compra un misto di spezie in polvere pronto per il piernik che in Italia si può trovare ovviamente soltanto nei negozi polacchi. Potete trovare un elenco di alimentari polacchi a Roma qui. Comunque per incoraggiarvi a fare questo dolce, ho trovato quali sono gli ingredienti del misto: cannella, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata, pepe nera, cardamomo. Potete provare a comporre una miscela vostra in base a queste spezie. 
Ingredienti:
300g di farina
200g di zucchero
1 bicchiere di miele
2 cucchiaini di bicarbonato
125g di margarina
200 ml di panna
3 cucchiaini di spezie miste
4 uova
1 pizzico di sale

Per 1 bicchiere si intendono 250 ml.

Sciogliere a fuoco lento la margarina con il miele e le spezie, far raffreddare. Nel composto raffreddato integrare pian piano la farina, i tuorli, i bianchi frullati a neve, il bicarbonato, un pizzico di sale e la panna. Amalgamare bene e versare in una teglia da plum cake oppure in una teglia rettangolare (come per le lasagne). Cuocere a 180° per ca. 40 minuti. Verificare il grado di cottura con uno stuzzicadenti. Più la teglia è bassa, meno tempo ci vuole!!!

Il piernik si può decorare con la glassa, il cioccolato, lo zucchero a velo e in tanti altri modi. Io ne ho fatti due: uno con lo zucchero a velo, le gocce di cioccolato e le perline e l'altro con uno strato di noci varie.

Se volete fare la decorazione di noci, che è forse quella più adatta ad un dolce natalizio, ecco come fare.

Ingredienti per lo strato di noci:
200g di noci, mandorle e nocciole
100g di burro
2 cucchiai dimiele
5 cucchiai di zucchero

Tritare le noci (dipende da Voi se più o meno finemente), sciogliere il burro con lo zucchero e il miele. Aggiungere le noci e amalgamate bene il composto. Versare caldo sul dolce. Ottimo anche con altri tipi di dolci natalizi o autunnali.

Tuesday 24 November 2009

Spaghetti con funghi e castagne

Questa è stata una delle poche volte quando ho cucinato la pasta... :) Al solito non lo faccio, non perché non ne sia capace, ma perché mi sembra strano che una polacca prepari la pasta agli italiani... semmai dovrebbe essere il contrario :) Comunque ogni tanto decido di smentire le voci, secondo cui cucinare la pasta "non è cosa mia"... ;) come appunto questa volta:

Ingredienti per 2 persone:
160-200g spaghetti
200g funghi misti
1 cipollina
ca. 10 castagne bollite
prezzemolo
olio
brodo granulare

Tritare una cipollina e passarla in padella con un filo d'olio extravergine d'oliva, aggiungere i funghi e un cucchiaino di brodo granulare vegetale. Coprire e far stufare finché i funghi non saranno cotti. Aggiungere le castagne e far evaporare l'acqua uscita dai funghi (se surgelati). Se serve, regolare di sale (io non lo aggingo, se uso il brodo). Servire con un po' di prezzemolo fresco e parmigiano (se Vi piace, perché a me tanto :)).

Sunday 22 November 2009

Ravioli con ricotta e castagne

Finalmente sono riuscita a sperimentare la ricetta per i ravioli con le castagne. Ho un po' copiato l'idea da un ristorantino di Castel Gandolfo... :) anche se io li ho serviti al burro e con qualche fogliolina di salvia... Comunque la ricetta e ottima, la mia realizzazione forse non è perfetta, ma considerando che sono stati i miei primi ravioli sarà sempre meglio... :)
Ingredienti per la pasta:
500g di farina
5 uova

Ingredienti per il ripieno:
200g di ricotta
ca. 100g di castagne bollite e sgusciate
1 uovo
parmigiano grattugiato q.b.
sale, pepe e noce moscata

Setacciare la farina, aggiungere le uova e impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Coprire e far riposare ca. 30 minuti.
Sminuzzare le castagne e unirle alla ricotta, aggiungere un uovo, un po' di parmigiano grattugiato, sale, pepe e un pizzico di noce moscata; amalgamare bene.
Dividere l'impasto in quattro parti e stenderne due dandole forma rettangolare. Su uno dei rettangoli di pasta sistemare dei piccoli mucchietti di ripieno, inumidire la pasta intorno ai mucchietti (usanto un pennellino da cucina o spruzzando) e coprire tutto con l'altro rettangolo facendo attenzione a non schiacciare troppo i mucchietti. Premere leggermente intorno ai posti con il ripieno per far aderire bene lo strato superiore di pasta a quello sottostante. Con l'aiuto di una rondella ritagliare i ravioli. Io ho usato uno stampo rotondo come per biscotti, ma sicuramente sarebbe più comodo uno particolare per ravioli. Cuocere i ravioli in acqua salata per ca. 10 minuti. Servire con un sugo ai funghi oppure semplicemente al burro. Buon appetito!

Wednesday 18 November 2009

Qual'è il colore del gusto?

L’idea per il nome di questo blog ha l'origine nella sinestesia (il collegamento dei sensi)… :) In breve, è abbastanza ovvio che il cibo non si assapora soltanto attraverso il gusto, ma anche con altri sensi, in realtà tutti… profumo, aspetto… e udito? volendo anche il suono del sugo che bolle fa parte del gusto…
Rendendo questa riflessione un po' più astratta, ho pensato appunto ai colori che si possono associare ai vari gusti. Cercando informazioni su quest'argomento ho saputo che già un secolo fa alcuni studiosi attribuivano dei colori a vari gusti: al dolce il nero, all’amaro il rosso e all'acido il verde. Un’altra versione più completa associa dolce con rosso, salato con blu, acido con verde, amaro con nero. Siete d’accordo?

A me risulta particolarmente suggestivo il verde aspro, come il lime o la frutta acerba… poi il nero dolce sarebbe p.es. il cioccolato oppure il nero amaro del caffè… Avete altre idee? Ci sono tante associazioni possibili… e poi pensate all’agrodolce o dolce amaro, basta solo un po’ di fantasia… :)

Monday 9 November 2009

"Barszcz staropolski" ovvero come cucinare le rape rosse :)

E' arrivato il momento di pubblicare una ricetta polacca "per eccellenza"... anche se non del tutto... ma cominciamo dall'inizio :) Il barszcz è l'essenza delle tradizione culinaria polacca, un piatto obbligatorio alla vigilia di Natale, una fonte di proverbi (p.es. economico come barszcz)... eppure in Polonia viene chiamato barszcz ukrainski, cioè "barszcz ucraino"... ;)

Del resto si potrebbe veramente scrivere un libro su come noi polacchi amiamo attribuire i nostri piatti tipici agli altri. Giusto per farvi capire: i pierogi (una specie di ravioli) con le patate e formaggio si chiamano ruskie (russi), anche se i russi non ne hanno mai sentito parlare; il pesce fatto all'insalata con le carote e cipolle viene chiamato alla greca, ma non mi sembra proprio un piatto greco; e poi infine il barszcz ucraino... E come si fa a parlare della cucina tipica polacca, se i piatti più tipici si chiamano ucraini, russi o greci?

Ma questa nostra tendenza di cedere agli altri le nostre "specialità" si estende anche su altri campi della vita... Pensate solo a Szopen cosiddetto Chopin che tutti pensano sia francese, o Maria Sklodowska-Curie che tutti ricordano come solo Curie, mentre in realtà era polacca sposata con un francese; e poi più recentemente lo scultore Mitoraj che viene spesso considerato tedesco solo perché vissuto in Germania per tanti anni... Ma l'assurdità arriva ancora più lontano: il più grande poeta polacco, il vate nazionale a cui è dedicato almeno un monumento, una via, una piazza o una scuola in ogni città della Polonia, Adam Mickiewicz, iniziò la sua più grande opera (come se fosse la "Divina Commedia" per gli italiani) dicendo "Lituania, mia patria!(...)"! Eh sì.... che dire... Eviterei qua tutte le spiegazioni storiche e ipotesi su come mai e sul perché di tutto ciò...

Va be', dopo tutte queste "tristi riflessioni", possiamo tornare al nostro barszcz che, vi assicuro nonostante il suo nome, è polacco. Il barszcz staropolski, cioè antico polacco si prepara con una base, un concentrato di rape dal sapore un po' aspro che si può preparare a casa o più semplicemente comprare. "Semplicemente" è un modo dire, perché in Italia lo potete acquistare soltanto nei negozi polacchi. L'elenco degli alimentari polacchi a Roma e d'intorni trovate qui. Risolto il problema del concentrato, possiamo passare alla ricetta vera e propria... :)

Ingredienti:
4 rape rosse medie o grandi (ovviamente meglio se fresche, ma visto che sono difficili da trovare vanno bene anche quelle sottovuoto)
1 bottiglietta di concentrato
1 carota grandequalche patata
1 pezzo di sedano
1 cipollina
qualche spicchio d'aglio
qualche rametto di prezzemolo
manciata di funghi secchi
manciata di fave (facoltativa)
1 dado
sale, pepe q.b.
panna acida o yogurt greco (facoltativo)
Pulire e tagliare a dadi le rape, le patate e le carote. Aggiungere il sedano, il prezzemolo, l'aglio e la cipollina interi (prima di servire la zuppa si tolgono), i funghi secchi e il dado. Coprire le verdure con l'acqua e far bollire tutto in una pentola capiente. La quantità dell'acqua dipende dalla densità che si vuole ottenere, ma il barszcz tradizionale è meno denso del minestrone italiano. Se si vuole che la zuppa sia più consistente, aggiungere anche una manciata di fave. 
Far bollire la zuppa finché le verdure non si saranno ammorbidite (non devono essere troppo molle). Togliere il sedano, i rametti di prezzemolo, la cipollina e l'aglio; regolare di sale e pepe e aggiungere il concentrato. Far cuocere per qualche minuto senza far bollire! Volendo si può anche aggiungere un po' di maggiorana o cumino. Servire il barszcz con un po' di prezzemolo fresco tritato e chi vuole con un cucchiaio di panna acida. Il barszcz della Vigilia si serve senza verdure (vanno tolte tutte) con una specie di tortellini ripieni di verza e funghi. 
Come avrete notato la cosa essenziale del barszcz è ottenere il sapore un po' aspro nonostante le rape siano dolciastre. A questo serve infatti il concentrato e anche la panna acida. Vi consiglio vivamente di NON fare il barszcz con le rape sottovuoto e senza concentrato, perché viene fuori una cosa senza sapore e di un colore marroncino schifoso. Se invece avete le rape fresche e non avete il concentrato, potete aggiungere un po' di succo di limone o preparare il concentrato a casa (qui troverete la ricetta per il concentrato)... ma come direbbe Lucarelli "questa è un altra storia"... :)

Thursday 5 November 2009

Carote stufate con miele e mandorle

Questa è una ricetta buonissima trovata su leiweb.it, dove potete trovare i particolari sulla preparazione. Io ho sostituito il timo fresco con il prezzemolo, ma è venuto ugualmente buono. E' un contorno molto originale che si abbina bene alle carni bianche cucinate in modo molto semplice per non confondere troppi gusti diversi.
A me queste carotine sono piaciute tantissimo, perché con gli ingredienti sempicissimi si crea un contorno particolare con cui sorprendere gli ospiti... e non solo :)

Panini napoletani... una specie di "paszteciki" :)

Ingredienti per la pasta:
500 g di farina
125 ml di acqua
125 ml di latte tiepido
30 ml di olio extra vergine di oliva
25 g di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
parmigiano grattugiato q.b.
sale q.b.
1 tuorlo
Ingredienti per il ripieno:
ca. 250 g di prosciutto cotto, pancetta, salame e provolone a dadini

Sciogliere il lievito in due cucciai di latte tiepido e con un cucchiaino di zucchero; lasciar risposare in un luogo caldo per ca. 15 min.
Setacciare la farina, aggiungere parmigiano grattugiato, sale, acqua e latte. Cominciare ad impastare ed aggiungere il lievito; lavorare per ca. 10 min. Poco alla volta incorporare l’olio e lavorare ancora per almeno 10 minuti fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciar riposare in una ciotola coperta con un panno pulito finché non triplica il volume.
Quando l’impasto sarà lievitato, dividerlo in due parti e stendere ogni parte dandole la forma rettangolare. Cospargere di pepe e distribuire la metà del ripieno. Arrotolare, chiudere bene i bordi e tagliare il rotolo formando i panini di ca. 10 cm di larghezza. Lucidare i panini con il tuorlo sbattuto e sistemarli in una teglia grande rivestita con la carta da forno.
Cuocerli nel forno preriscaldato a 180 ° per ca. 30 minuti.
Sono ottimi se serviti ancora caldi! Buon appettito! Non lo so come si dice in napoletano... :)))

Wednesday 14 October 2009

Un dolce semplice alla frutta

Ingredienti:
125 g burro morbido
200 g zucchero
3 uova
220 g farina
1,5 cucchiaino di lievito per dolci
pizzico di sale
ca. 400 g frutta

Amalgamare bene e frullare tutti gli ingredienti; versare l’impasto in una teglia dal diametro di 20-25 cm (io ho usato una teglia quadrata di 24 x 24 cm) e sistemare sopra la frutta (pesche, prugne ecc. con la buccia verso giù). Cospargere il tutto di zucchero bianco o di canna e infornare a 180° per ca. 40 min.

Tuesday 13 October 2009

L'Autunno è arrivato a Castel Gandolfo...

Visto che in questo blog si parla di cucina, ho pensato che oltre alle ricette si potrebbero anche descrivere vari ristorantini, trattorie che ho sperimentato e che posso consigliare. Uno di questi è sicuramente la mia osteria preferita a Castel Gandolfo...

Castel Gandolfo appunto è sicuramente uno dei posti migliori dove godersi una bella giornata d’autunno come ieri… Calda, ma con il sole più debole che in estate… con l’odore della vendemmia nell’aria… e con un po’ di autunno anche sulla tavola… che oltre naturalmente nei piatti si vede anche nelle bellissime decorazioni della tavola: zucche, ceste di funghi porcini appena raccolti e piatti di peperoncini rossi… Che cosa si potrebbe abbinare meglio a questa scenografia delle ciambelline al mosto o ravioli con le castagne? Queste sono tra l'altro le cosiddette "buonezze" che si possono gustare in questo periodo a Castel Gandolfo... 

Io adoro i formaggi e impazzisco letteralmente per formaggi serviti con varie marmellatine, gelatine e miele, ancora meglio se al tartufo, rosmarino ecc. :) Come appunto nella fato accanto: un bel formaggio piccante al peperoncino con una marmellatina... ho dimenticato di chiedere di che cosa era fatta la marmellata, ma io direi di melem perché assomigliava alla gelatina di mele e vino bianco che avevo fatto una volta... (e tra poco rifarò :))

Poi ovviamente verdure arrostite e non, mozzarella, salamini, porchetta e infine il punto forte: ravioli ricotta e castagne con una salsetta di panna... Mi viene ancora l'acquolina in bocca solo a pensarci... Una ricetta assolutamente da provare. Magari non è proprio un piatto dietetico, però è un peccato che ci si può concedere ogni tanto. E poi un'altra proposta per un'ottimo primo: pappardelle al cinghiale! Veramente ottime! Poi con le pappardelle ti spetta anche "l'armatura antischizzo", cioè un "grembiulino" usa e getta molto fashion :) che ti viene "gentilmente offerto" dal cameriere per non "zozzarti"... 

Bellissimo! Appunto una cosa caratteristica di questa trattoria è un'atmosfera familiare, allegra e diretta, cioè senza inutili formalità. Quando sono capitata in questo ristorantino per la prima volta, la cosa che mi aveva colpito era proprio quest'atmosfera, del resto comune di varie osterie dei Castelli Romani, che io non conoscevo e che mi piace ritrovare in questi posti di montagna. Ho cercato di trovare la parola giusta per descrivere il carattere di queste trattorie, pensando sopratutto al contrari di fine o formale, ma si rischia purtroppo di usare un termine dispregiativo (come grezzo), quindi penso che la soluzione migliore sia dire rustico, anche se non rende. E io aggiungerei anche romano... :)

Sunday 11 October 2009

Muffin al limone


Questa è una ricetta perfetta per la prima colazione: facilissima e veloce, perfetta da preparare la sera prima.
Ingredienti:
300 g farina
200 g zucchero
150 g burro 3 uova
100 ml latte
2 cucchiaini di lievito per dolci
½ cucchiaino di bicarbonato
succo di un limone
scorza grattugata di un limone
pizzico di sale

Lavorate velocemente il burro, lo zucchero, il lievito e il bicarbonato; aggiungete il resto degli ingredienti e lavorateli lentamente fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Riempite i pirottini fino a 2/3 e metteteli nel forno preriscaldato a 180° per 15 min. Buona colazione!

Friday 9 October 2009

Confettura di melone


Una delle cose che mi piace cucinare di più sono le marmellate e confetture. Ne puoi fare subito tanta, durano a lungo e ti permettono di godere i sapori della frutta delle stagioni già pasasate. E poi, un altra cosa da non sottovalutare è vedere nella dispensa una fila di bei barattolini decorati che ti ricordano l'estate... e quale altra confettura può ricordare meglio i giorni passati sotto l'ombrellone, se non la confettura di melone...
Ingredienti:
2 kg polpa di melone
1 kg zucchero
3 limoni

Tagliate il melone a pezzettini, spremete 3 limoni e conservate i semi. Avvolgete i semi in un pezzo di mussola creando una specie di "sacchetto" e legatelo con il cottone. Cospargete il melone di zucchero, succo di limone e aggiungete il "sacchetto". I semi di melone rilasceranno la pectina che aiuterà la confettura ad addensarsi. (La frutta più e aspra più pectina contiene, infatti gli agrumi ne contengono di più e il melone poca.)


Lasciate riposare la polpa per qualche ora in frigo. Poi mettete tutto in una capiente caseruola (anche il famoso "sacchetto" con i semi) e fate bolllire per ca. un'ora girando ogni tanto. Trascorso questo tempo togliete il "sacchetto" e passate la polpa al minipimer, rimettete sul fuoco e fate bollire per altra mezz'oretta a fuoco basso.

Cominciate a verificare il punto di addensamento. Io al solito metto un piattino nel freezer per una ventina di minuti, poi ci metto un cucchiaio di marmellata, aspetto che si raffredda un po' e poi provo con il dito se è abbastanza densa.

Sterilizzate i vasetti in acqua bollente o al forno, versateci la confettura ancora bollente e sigillateli bene. Capovolgeteli per una decina di minuti, lasciate rafreddare e voilà... Cioè quasi, perché ci vuole ancora un mesetto prima che si addensi bene... :)

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